Mi nacque un’ossessione. E l’ossessione diventò poesia.
(Alda Merini)
(Alda Merini)
Il potere è conoscenza. E i peccati del passato ogni uomo finisce per ripeterli nel futuro. E' come Dio l'uomo, non cambia mai. Ma avere la conoscenza non basta. Per essere più potenti degli altri bisogna avere la conoscenza per primi. Cardinal Voiello (The Young Pope)
Studiare molto è uno dei cammini che conducono all’originalità; uno è tanto più originale e peculiare quanto più conosce ciò che gli altri hanno fatto.
Ho sentito per
la prima volta citare Francis Bacon in occasione di un intervista all'avvocato
Gianni Agnelli. Il giornalista chiese all'avvocato cosa pensasse della
mostra sull'Arte Povera che aveva appena visitata. Risposta: “Che divle, questa
non è atte impottante. Francis Bacon è atte impottante”. Ammetto che quella
frase mi sconcertò, (non per la pronuncia “aristocratica”) e allo stesso tempo
scatenò le mie fantasie.
A quel tempo
non ne sapevo nulla, ma ricordo l'episodio poiché l'omonimia con il filosofo
inglese aveva attratto la mia attenzione. Di cosa poteva trattarsi?
Sicuramente di una pittura eccezionale. Ma chi poteva essere mai questo Francis
Bacon, la cui arte eclissava completamente quanto si produceva in quel momento? Cosa aveva aggiunto al mondo dell'arte,
pigmenti sconosciuti, rossi magnifici o azzurri di incomparabile bellezza? Per
me la pittura era innanzitutto colore. Non sapevo nulla di Bacon ne dei suoi
quadri e per questo rimasi sbalordito dal fatto che fosse considerato tra i più
grandi pittori di sempre. Doveva trattarsi di un
genio, senza alcun dubbio. Consultai un manuale d'arte, ma curiosamente le poche
immagini riferite a Bacon erano in bianco e nero e ciò che lessi nel testo non
mi aiutò per niente: “Bacon si sofferma sullo studio della figura umana,
attraverso la rilettura critica di Velasquez e di Rembrandt, e della
fotografia. La condizione umana viene mostrata attraverso una pittura
apparentemente tradizionale, che descrive una realtà sofferente delimitata da
uno spazio chiuso”. Non feci altre ricerche, non ebbi la curiosità di
approfondire l'argomento dello sconosciuto Bacon.
Insomma il
mistero della grandezza di Bacon perdurò fino a quando, alcuni anni dopo, all'età
in cui si è studenti curiosi di tutto e si prova gusto a sfogliare senza una
ragione qualsiasi cosa capita sottomano, mi imbattei per caso in un volume
usato, una monografia, che riportava in copertina “Studio dal ritratto di papa Innocenzo
X di Velasquez" dipinto da Bacon. Comprai il libro; lo lessi. Il ritratto di
Innocenzo X, scoprii, era diventata una vera e propria fissazione per
Francis Bacon.
L'operazione
di rifare un quadro (D'apres) è molto in voga nel mondo dell'arte, in tutti i campi. Cosi
un regista rigira un film e fa un remake; un musicista rielabora una
melodia...etc.... Si tratta in sostanza di una rielaborazione da parte di un artista dell'opera di un altro artista,
cui esplicitamente si rifà riproducendola o imitandola, in tutto o in
parte, più o meno esattamente, in base al proprio stile e alle proprie
finalità artistiche. Ne risulta un'opera del tutto nuova e diversa da
quella imitata con cui condivide l'ispirazione e il soggetto. Il D'après è, solitamente,
un modo con cui un artista rende omaggio ad altri artisti del passato,
riconosciuti come propri maestri e fonti di ispirazione. Spesso perché quella opera piace tanto da essere considerata fondamentale
per la propria arte, in altri casi invece diventa una vera e propria passione,
al punto da considerarla una opera propria fatta da un altro.
Francis Bacon
è letteralmente ossessionato dal ritratto di Velasquez, al punto che realizza
45 studi sulla figura di Innocenzo X.
Si racconta
che trovatosi a Roma, rifiutò di entrare nella galleria Doria Panphili, temendo
il contatto col dipinto di Velasquez.
E'
Bacon a dire “ho pensato che fosse uno dei più grandi dipinti dell'arte
mondiale, e l'ho usato in modo ossessivo. E ho tentato, con scarso,
scarsissimo successo, di farne delle registrazioni: registrazioni distorte.
Rimpiango di averlo fatto, perché ritengo che siano molto stupide...perché
penso che quel dipinto fosse qualcosa di
assoluto e che non fosse possibile fare niente di più al riguardo”.
Ancora Bacon: “per quanto riguarda i papi, la religione non c'entra assolutamente:
sono piuttosto frutto di un ossessione per le riproduzioni fotografiche
dell'Innocenzo X di Velasquez...uno dei più grandi ritratti mai
realizzati...compero un libro dopo l'altro con dentro la riproduzione di quel
dipinto”.
Un ossessione
è un ossessione e come tale va rispettata!
To be
continued....
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