martedì 7 novembre 2017

Minima moralia! Virtù pubbliche e vizi privati

Quando chiedevano a Baudelaire che cosa fosse l'arte, 

lui rispondeva: "Prostituzione" 



In occasione del centenario della sua morte, nel 1983, fu organizzata una importante mostra dedicata a Edouard Manet, il faro degli Impressionisti, pubblicizzata dalle seguenti parole in latino: “Manet et manebit”. Gioco di parole a dir poco premonitore. Manet (rimane) e manebit (rimarrà).
Manet studiava e ammirava i maestri del passato, interpretandoli in un nuovo linguaggio che non poteva essere che quello della modernità. Egli, non volle rovesciare la tradizione, ne creare una nuova pittura. Era solo se stesso.
La sua pittura è rimasta ben viva oltre la sua morte e senza dubbio rimarrà.
Certo è che la nostra relazione con i suoi dipinti è differente e discorde da quella dei suoi contemporanei. È quasi impossibile oggi immaginare l'elegante Manet nei panni del provocatore, che vuole scandalizzare con la sua pittura. Eppure quando Manet, al Salon des Refusés del 1863 espose Le déjeuner sur l’herbe, ci fu chi gridò allo scandalo e chi reagi con risa e motteggi. Egli sostituisce al nudo “lo spogliato” e ai contemporanei il dipinto appare osceno, lascivo e indegno nel soggetto. La tela oltraggiosa ritrae una donna svestita (non una dea o un personaggio della mitologia), sfacciata e senza pudore, con lo sguardo rivolto all'osservatore; due uomini abbigliati secondo la moda del tempo dialogano serenamente con la signora nuda, anzi spogliata, mentre dietro di loro, si vede una loro amica con una sottoveste leggera, immersa nell'acqua, che si lava in uno stagno. Il quadro riprendeva il tema di un dipinto classico, ma gli abiti moderni e l'atteggiamento disinvolto dei protagonisti rendevano la scena assolutamente reale.


Il dipinto fu considerato scandaloso perché i personaggi si trovano nella natura come se fossero in camera da letto; risulta sgradito, sia per il soggetto sia per il linguaggio pittorico: riprende, infatti, nobili modelli della tradizione rinascimentale italiana – dal Concerto campestre di Tiziano, Giudizio di Paride di Raffaello – ma li situa in un’ambientazione contemporanea. Era poi rimproverata all’artista la «volgarità» dell’esecuzione, caratterizzata da un nudo decisamente realistico e assolutamente privo di valenze allegoriche, da eccessivi contrasti di tono e dalla mancanza di disegno.
"Qui a scatenare lo scandalo, più che il nudo in sé fu l’aver citato modelli alti e antichi togliendo loro ogni aura”. Come rileva Federica Rovati ne L’arte dell’Ottocento (Einaudi, 2017) "ciò che fece arricciare il naso agli organizzatori del Salon fu l’oltraggio di un’opera piena di citazioni, che abbassava i prestigiosi modelli a un livello banale, anzi volgare, anziché trasfigurare la realtà su un piano ideale"».  
Quindi erano abbastanza colti da cogliere tutte le citazioni ma non abbastanza sensibili da comprenderne il senso? 
Due anni dopo. Il Salon del 1865 fu definito il “trionfo della volgarità” e tutti furono   d'accordo nel deprecare la nuova provocazione di Manet, l'Olympia. Sorprese tutti che la tela fosse stata ammessa dalla giuria, ma probabilmente i membri del comitato si erano ben documentati ed avevano riconosciuto nell'opera una variante della Venere di Urbino di Tiziano


La provocazione è indubbia: una prostituta nuda è sdraiata sul letto è in compagnia di una inserviente con in mano un bouquet di fiori, probabile omaggio di un cliente. Olympia (diffusissimo come nome d'arte di molte prostitute parigine) pallida, scialba e inespressiva ci guarda con cinismo, e con impudenza fa ciondolare una pantofola gialla col piede sinistro. É chiaramente una professionista, non ha bisogno di essere seducente, sta semplicemente facendo il suo lavoro. Di fronte ad un atteggiamento cosi sfrontato, i visitatori erano scandalizzati
Ma perchè? Queste spiegazioni non sono del tutto convincenti. Allora perchè tanto scandalo? A fine '800  Parigi non era certo la Londra vittoriana. Quindi perchè? I borghesi parigini si  scandalizzavano per un dipinto o due? Perchè?  Perchè PER MOLTI DI LORO LA SCENA ERA VERGOGNOSAMENTE FAMILIARE!!!!!!!!!

L’ indecenza non è per il nudo, ma perché la modella è una nota prostituta di Parigi che molti visitatori avevano avuto la FORTUNA DI FREQUENTARE.
Insomma, coloro che si fermavano a guardare Olympia provavano lo shock del “DEJA VU”.  E solo in tal senso questi dipinti sono "perturbanti".

Senza girarci troppo attorno, va detto a chiare lettere che, nel mondo moderno la "putain" (francesismo) ha sempre a che vedere con la verità. Più precisamente, col  complicato intreccio di verità e apparenza, di realtà e immaginario che costituisce un piccolo mondo, nel quale la prostituta appare come il reale allo stato puro. Un piccolo mondo di ipocrisia e falso perbenismo, una realtà borghese dall'equilibrio precario, dove basta poco per farla andare in frantumi. Certe cose si possono fare, ma con la massima discrezione ed asssolutamente non devono essere rivelate............

Insomma, pochi si scandalizzano davvero. I più fingono!!

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Non vi è nulla di più astratto del reale!

Tutto ciò che c'è c'è già. Allora nei miei pezzi che si fa? Renderò possibile l'impossibile fino a rendere possibile la realtà...