mercoledì 1 novembre 2017

Scopri l’invisibile attraverso ciò che vedi!

Monologo finale del film “Kill Bill Vol. 1” di Quentin Tarantino.
Bill: "Come sai, io sono un grande appassionato di fumetti, soprattutto di quelli di supereroi. Trovo che tutta la filosofia che circonda i supereroi sia affascinante......L’elemento fondamentale della filosofia dei supereroi è che abbiamo un supereroe e il suo alter ego. Batman è di fatto Bruce Wayne. L’uomo ragno è di fatto Peter Parker. Quando quel personaggio si sveglia al mattino è Peter Parker. Deve mettersi il costume per diventare l’uomo ragno". Per il mondo in cui vivono, la loro identità è un mistero.
Noi lettori conosciamo il segreto, e amiamo non le storie dell'uomo, ovviamente, ma le storie del supereroe.
Recentemente, molto critico al riguardo, lo storico dell'arte e docente universitario Tomaso Montanari ha scritto: “Chi è Banksy? Chi è Elena Ferrante? Siamo disposti ad arrampicarci sulle più improbabili congetture pur di riuscire a dare un volto, una biografia, una foto senza trucco ai pochi artisti o scrittori che hanno scelto di negare al circo mediatico la propria persona. Non tolleriamo che qualcuno "si nasconda" dietro uno pseudonimo: e basterebbe la scelta del verbo «nascondersi» per rivelare lo spirito vagamente inquisitoriale col quale guardiamo a chi vuole parlare solo con le proprie opere”.

Riporto, in proposito, una citazione del poeta Dylan Thomas:"Make me a mask"-"fatemi una maschera", in cui l'invocazione della maschera deve intendersi come desiderio di estraniarsi dal mondo, nascondendo la propria identità nel tentativo di difenderla, per cercare di salvaguardare la più intima essenza di se stessi.

Vogliamo davvero conoscere tutto su un artista o uno scrittore che amiamo? Non lo so, anzi non credo. Mi correggo, PROPRIO NO!
“Tale l’albero, tale il frutto” sentenziava qualcuno, come a dire “se non conosci bene chi ha fatto quella determinata cosa, come e perché, come puoi valutare ciò che ha prodotto?”

Contro tale atteggiamento si è espresso Marcel Proust. L’autore della Recerche, semplicemente asserisce che è assurdo tentare di giudicare l’opera filtrandola attraverso l’essere umano che l’ha prodotta. L’uomo è solo un uomo è può addirittura ignorare l’artista che alberga in lui.  Vale piuttosto il contrario, cioè, l’osservatore deve riuscire a scovare delle qualità nell’opera di un artista, valutando da essa che valore dare all’autore stesso. Un’opera d’arte, in fondo non è che il racconto di una storia. Elaborata, senza dubbio, complessa, geniale a volte, uno sguardo lucido che aiuta a capire il mondo e i nostri simili, però sempre una storia, come le fiabe, come il racconto di un amico che una sera, a cena cominci col dire “sapete cosa mi è successo? State a sentire……..”.

E da questa punto di vista l’arte possiamo farla risalire alla preistoria dell’umanità, dove i primi racconti avvenivano alla luce di un fuoco acceso.

Molto spesso le opere d’arte sono come dei romanzi concentrati in una scena o in un oggetto e richiedono, proprio come i romanzi, una lettura attenta e appassionata.  

Batman è di fatto Bruce Wayne. Spiderman è di fatto Peter Parker. Le storie che ci interessa conoscere, però, sono quelle che raccontano del supereroe.

Di un artista o scrittore, è mai possibile che interessi di più la faccia e non che cosa FACCIA!

Man Ray, nel 1920 crea un'opera tra le più misteriose e impenetrabili di sempre. La fotografia di Man Ray rappresenta un oggetto dalla forma ambigua e indefinibile, coperta dalla tela di un sacco e strettamente legato con una corda. Il titolo dell’opera è “L’enigma di Isidore Ducasse”, dove Man Ray nasconde il contenuto, cela gli oggetti, sottrae alla vista. Dopo aver fotografato la composizione,  la distrugge: cosi facendo, l'artista lascia l’enigma irrisolto.
L’insegnamento non ha uguali: 
 “Gli enigmi non si sciolgono; in caso contrario non sono più tali.”



 “Più veloce di un proiettile! Più potente di una locomotiva! In grado di scavalcare i grattacieli con un salto! Guardate nel cielo!
È un uccello? È un aereo? È un missile? NO, è solo Clark Kent!!!!!

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Non vi è nulla di più astratto del reale!

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